Cambiamento

Il cambiamento non è mai doloroso. Solo la resistenza al cambiamento lo è. (Buddha)

Si, lo so, vi state domandano quanto ci azzecchi questo titolo con il vostro lavoro, ebbene la realtà dei fatti è che non potevo trovare titolo più adeguato alla tematica di cui mi preme molto parlarvi in questo articolo: la paura del cambiamento.

In molti anni di esperienza come commerciale ma anche tecnico mi sono resa conto insieme ai colleghi di quanto per uno studio sia doloroso prendere in considerazione di cambiare software, molto spesso tra me e me mi chiedevo perché tutte queste paure quando invece questo cambiamento sarebbe solo migliorativo per lo studio.  

Abbiamo sempre accolto i dilemmi degli operatori e dei titolari di studio più a livello tecnico che altro, ma uno dei motivi di vanto di C2sistemi è proprio quello che andiamo oltre alla professionalità e alla preparazione tecnica: siamo persone, ed è proprio questo che mi ha spinto a scrivere queste righe. Voglio dare delle risposte prendendo in considerazione anche i vostri stati emotivi perché il lavoro è fatto anche di questo. 

La grande verità è che il cambiamento spesso fa paura, ma cosa fa paura davvero del cambiamento? 

Il motivo principale della paura del cambiamento è l’incapacità oggettiva di prevederne i risultati, ma pensandoci meglio, non è prevedibile nemmeno cosa potrebbe accadere se tutto restasse come è. 

Anche i pensieri fanno la loro parte, avete mai sentito parlare della “zona di comfort”? 

Se la risposta è no vi do una breve spiegazione e ancor meglio vi spiego quanto a volte questa zona di confort ci renda altamente controproducenti: la zona di comfort in psicologia è quell’insieme di pensieri e azioni conosciute nei quali ci sentiamo al sicuro ma che spesso ostacolano i cambiamenti, è un po’ come se il nostro cervello ci stesse dicendo “ma no resta fermo dove sei questa cosa la conosci, magari l’altra è meglio ma non importa questa è la solita ed è meglio stare fermi qui” (personalmente avrei voluto conoscere prima questo schema mentale per potermene liberare).  

Una strada tortuosa? 

Un altro motivo è proprio il pensiero di cosa potremmo trovare sulla strada che ci porta al cambiamento, ma anche qui si potrebbe rispondere come al punto sopra: non possiamo sapere nemmeno cosa potremmo trovare senza provare a spingerci fuori dalla solita zona di comfort.

Nella vostra attività il pensiero di cambiare lo strumento principale di lavoro mette ansia e lo sappiamo bene, non è lo scopo di questo articolo sottolineare i mille motivi  per farlo e per scegliere le nostre soluzioni ma è quello di farvi capire che oltre alle competenze tecniche abbiamo imparato a riconoscere quali sono gli scogli emotivi e vogliamo tenerli in considerazione.

Questo articolo vuole invece darvi uno spunto per aiutarvi a comprendere che i cambiamenti sono necessari e non solo, apprendere che agire e spingersi a ricercare soluzioni innovative  e più funzionali deve diventare una  nuova dinamica di pensiero: se lasciamo andare le paure non possiamo fare altro che migliorare e crescere perché anche per noi vedere i vostri studi evolversi è la più grande delle soddisfazioni.  

D’altronde quello che è certo anche nelle più piccole cose è che il cambiamento è una costante ed avere il supporto adeguato è fondamentale. Vogliamo quindi mettere a vostra disposizione tutti gli strumenti adeguati per rendere il cambiamento un piacere e non una paura. 

In conclusione

Per concludere, spingersi fuori da quello che si crede “sicuro” non potrà fare altro che renderci migliori non solo perché riteniamo i nostri software i più adeguati per automatizzare e migliorare il vostro lavoro ma anche perché la viviamo come una sfida da vincere insieme e non un ostacolo.

Laura Barbieri

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